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IL RILIEVO PLANIMETRICO DELL’INCIDENTE STRADALE: LIMITI DEL MODELLO MANUALE

E’ il sogno di qualunque operatore di polizia giungere su un incidente stradale e RISPARMIARE TEMPO sulle misurazioni. Il METODO ATTUALE, purtroppo, non consente l’avverasi di questo desiderio.

Il fattore TEMPO, quello cioè necessario ad individuare la misurazione corretta, per individuare le posizioni ad angolo più corrette per le misurazioni, che ricordiamo essere di 90°, è già una variabile che incide già nelle primissime attività. Non sempre è facilmente rilevabile, non con l’angolo di 90° di cui parliamo, per la presenza di possibili e svariati ostacoli che si frappongo agli oggetti da rilevarsi (alberi, veicoli in sosta, cassonetti…). Altre criticità attengono alle eventuali condizioni meteo avverse (pioggia, neve, afa…) sono solo  alcune delle variabili che incidono sulla puntuale ricostruzione del sinistro, di quella verità più prossima all’occorso. 

Oltre al fattore tempo, concorre la causazione soggettiva nella scelta degli elementi da riportare in scala, non potendo, l’operatore di polizia, permettersi, proprio a causa del fattore tempo, acquisire ogni minimo dettaglio, anche insignificante. NON RILEVARE TUTTI GLI ELEMENTI COSTITUENTI IL TEATRO DEL SINISTRO è, infatti, uno degli errori in cui ci si può imbattere facilmente, specie quando la scena è molto esplosiva. Sappiamo bene che, per quanto sia necessario rilevare tutti quegli elementi che possono in qualche modo aver concorso all’accadimento, può anche capitare che  gli organi di polizia intervenuti siano stati distratti da troppe e contemporanee attività necessitate al momento del loro arrivo sul luogo, e tali da  far perdere loto  la necessaria attenzione all’acquisizione e rilevazione, ad esempio, degli elementi relativi alla strada, alla segnaletica, ecc. necessari invece per la corretta valutazione di ciò che i protagonisti percepivano dell’ambiente prima del sinistro.

Successivamente, quando ci si ritrova nel contesto  più idoneo alla valutazione degli elementi acquisiti, nella fase cioè della trasposizione dello schizzo di campagna a disegno planimetrico in scala, in questa circostanza può accadere che ci si accorga della mancanza di una misurazione, oppure che quella annotata non sia corretta.

Insomma, il processo sembrerebbe condurre alla frase “le misure non tornano“, specie rispetto alla posizione dei veicoli fotografati. Questo è il caso dell’errore relativo alla LEGENDA REDATTA  IN MODO NON CORRETTO, NON CONFORME A QUANTO IN REALTÀ. La legenda corretta, purtroppo, è basilare quando si procede al rilievo manuale perché connessa alla delicata  fase della riproposizione in scala del rilievo geometrico “schizzo di campagna“.

Anche il RILIEVO FOTOGRAFICO non è immune da errori e distorsioni prospettiche.

Può capitare che nei vari passaggi da una tecnica all’altra (rilievo planimetrico-rilievo fotografico – rilievo descrittivo) NON   VENGANO EFFETTUATE   FOTO   D’INSIEME.  La panoramica del teatro del sinistro ha, invece, un carattere essenziale perchè permette a chi non era presente sul teatro del sinistro di collocarcisi ed avere le proprie identiche percezioni, le stesse che hanno guidato professionalmente l’operatore di polizia. Costoro (periti infortunistici, assicurativi, Giudici di Pace, Giudici Ordinari…) si approcciano alla ricostruzione per mezzo degli elementi forniti dalla P.G. intervenuta.  Queste foto d’insieme dovrebbero evidenziare come gli elementi del sinistro, i veicoli e le persone coinvolte a vario titolo,  si sono relazionate rispetto all’ambiente circostante. La prospettiva di un conducente, del pedone e soprattutto del testimone, riescono a fornire molti aspetti caratterizzanti e di attendibilità rispetto alla ricostruzione della dinamica.

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